Fela, il mio Dio vivente (2024)

Il film "Fela, il mio Dio vivente" diretto da Daniele Vicari racconta la vita del famoso musicista nigeriano Fela Kuti, considerato uno dei pionieri dell'afrobeat e una figura di spicco nel panorama musicale e politico degli anni '70. 

La trama si sviluppa principalmente attorno all'ampio coinvolgimento di Fela nella lotta per i diritti civili e contro la corruzione del governo nigeriano dell'epoca. Il film segue le tappe fondamentali della sua carriera, dalla sua formazione musicale in Nigeria agli anni trascorsi negli Stati Uniti, durante i quali Fela fu profondamente influenzato dal movimento Afro-American Power.

Il protagonista si scontrerà con le autorità corrotte, subendo violenze e arresti ripetuti. Durante la narrazione, si avrà modo di scoprire le sue molteplici facce: da leader carismatico e determinato nelle sue battaglie, a individuo tormentato e complesso che si confronta con le difficoltà della sua fama e delle sue relazioni personali.

Parallelamente alla ribellione politica, il film affronta anche il rapporto di Fela con la sua musica, sensuale e coinvolgente, che fonde ritmi tradizionali africani, jazz e funk. Attraverso la musica, Fela esprime i suoi pensieri e le sue idee, utilizzando il palcoscenico come strumento di denuncia sociale e libertà di espressione.

Nel corso della trama, vengono toccate tematiche come la lotta per i diritti umani, la libertà di espressione, il potere oppressivo dei regimi politici corrotti e la difficoltà di essere un'artista impegnato in una società in cui prevalgono l'ignoranza e la disinformazione.

"Fela, il mio Dio vivente" è un film appassionante che cattura l'intensità e la complessità di un'icona musicale che ha lasciato un segno indelebile nella storia.